Marco Deiana
Tipi di prestito nel calciomercato

Le tipologie di prestito nel calciomercato

La formula del prestito nel calciomercato è una delle operazioni più gettonate degli ultimi tempi. In passato è stata una formula sfruttata per cedere a titolo temporaneo un calciatore giovane ad una squadra di livello inferiore per permettere all’atleta di giocare con più regolarità e crescere. Oggi invece, con la crisi economica che ha colpito anche il mondo del pallone, la formula del prestito viene utilizzata – più spesso – per evitare di mettere a bilancio un’operazione di mercato, posticipando l’investimento di uno o due anni. Con il passare delle stagioni infatti il mondo del calciomercato ha visto moltiplicarsi le formule di trasferimento, con una creatività senza precedenti tra gli addetti ai lavori. E tra queste formule, anche il prestito ha visto una serie di combinazioni nuove di zecca.

D’altronde quando manca la materia prima per completare le operazioni di mercato, ossia il denaro, i direttori sportivi sono costretti a fare le classiche nozze con i fichi secchi pur di accontentare l’allenatore di turno. Se sei arrivato in questo articolo sicuramente la tua curiosità sta tutto nel conoscere quanti tipi di prestiti nel calciomercato sono presenti attualmente e sono qui per risolvere questo tuo dubbio.

Il prestito secco

Un tempo la formula più utilizzata per un prestito nel calciomercato è quello definito secco. Si tratta di una cessione a titolo temporaneo di un giocatore da una squadra A ad una squadra B (spesso la squadra A è di categoria, o almeno di livello, superiore) senza alcun diritto sull’acquisto futuro dello stesso atleta. Si tratta di un prestito senza alcuna spesa da parte del club che riceve il calciatore, che in cambio – al massimo – dovrà garantire all’atleta un minutaggio importante in campo per poter crescere.

Come scritto poco sopra, questa formula di prestito secco sta andando un po’ scemando con il passare delle stagioni. Raramente una squadra – se non in grossa difficoltà finanziaria – preferisce far crescere un giocatore di un altro club piuttosto che dare spazio ad un giovane cresciuto nel proprio settore giovanile. L’ingaggio del giocatore può essere pagato interamente dal club proprietario del cartellino o da chi ne acquista – temporaneamente – le proprie gesta.

Il prestito oneroso

Tra le altre formule di trasferimento temporaneo c’è il prestito oneroso. Come dice la parola stessa, al contrario del prestito secco, in questo caso il proprietario del cartellino riceve in cambio una somma di denaro per la cessione momentanea di un giocatore. Spesso questo tipo di soluzione è seguita da una cifra prestabilita per il riscatto del calciatore (che ti illustrerò tra poco). Anche in questo caso l’ingaggio annuale del calciatore può essere pagato da uno dei due club o al 50% da entrambe le società.

Il prestito con diritto o obbligo di riscatto

Ed ecco invece la formula del prestito nel calciomercato più utilizzata nelle ultime stagioni. Si tratta del prestito – secco o oneroso – con diritto oppure con obbligo di riscatto. Quale è la differenza tra le due operazioni di mercato? Quando l’affare viene chiuso con un prestito con diritto di riscatto, il club che riceve temporaneamente il calciatore potrà usufruire di un diritto di riscattare l’intero cartellino dell’atleta a determinate condizioni economiche (sottoscritte al momento della firma del prestito). A questo punto la società può decidere o meno di acquistare il calciatore al termine dell’anno in prestito.

Il prestito con obbligo di riscatto invece, come preannuncia la parola stessa, costringe il club a riscattare il cartellino del calciatore al termine del prestito. Anche in questo caso le cifre vengono concordate prima della cessione in prestito e possono esserci tante varianti. Infatti l’obbligo di riscatto è sempre legato – per questioni legali – a determinate condizioni. Quando l’intenzione è semplicemente posticipare l’investimento (come accade spesso, soprattutto quando bisogna fare i conti con dei bilanci in sofferenza) di una stagione si cercando condizioni facilmente raggiungibili, mentre in altri casi le condizioni sono un po’ più complesse e sono legate ai risultati sportivi della squadra.

Le possibili condizioni per far scattare l’obbligo di riscatto

  • Numero presenze in campionato
  • Qualificazione ad una competizione europea
  • Conquista della salvezza
  • Numero di presenze e/o gol
  • Posizione in classifica

Altre formule di prestito

Alle formule di prestito nel calciomercato già citate, posso aggiungere altre due opzioni. La prima è quella del prestito biennale e la seconda è quella del controriscatto. Nel primo caso, il trasferimento temporaneo di un calciatore è fissato per almeno due anni e quasi sempre è legato ad un diritto o un obbligo di riscatto del cartellino; nel secondo invece, in un prestito con diritto o obbligo di riscatto viene inserito anche un controriscatto a favore del club proprietario del cartellino. Per esempio Squadra A cede in prestito con diritto di riscatto un atleta e ottiene il controriscatto, ossia la possibilità di riacquistare il calciatore – ad una cifra superiore – in caso di riscatto da parte della Squadra B.

Una piccola curiosità sulla formula del prestito è quella legata al contratto del calciatore coinvolto. Un giocatore non può trasferirsi a titolo temporaneo se il suo contratto è in scadenza entro dodici mesi. La sua scadenza deve essere almeno di 24 mesi, che salgono a 36 mesi in caso di prestito biennale. Naturalmente ciò è regolamentato per evitare che un giocatore possa trasferirsi in prestito e in scadenza di contratto.

4 Comments

  1. Nel caso di obbligo di riscatto, chi paga lo stipendio. Chi lo utilizza o la precedente società che lo da in prestito?

    1. Ciao Renzo,
      e scusami per il ritardo.

      Dipende. Le due squadre solitamente si accordano. Può capitare che l’intero stipendio venga pagato da chi lo utilizza, ma capita anche che una parte dello stipendio venga pagato dalla società che presta il calciatore. La particolarità dell’obbligo di riscatto è che la “nuova società” deve già trovare l’accordo (firmato!) con il calciatore per l’ingaggio a partire dall’anno successivo (quando avviene effettivamente il riscatto).

  2. Salve, nel caso di prestito con diritto di riscatto, il calciatore può rifiutarsi a fine prestito di sottoscrivere un contratto per le sue prestazioni con la squadra che vuole riscattarlo, annullando così di fatto il diritto di riscatto, e tornare in questo modo alla vecchia squadra?
    In altre parole squadra A, squadra B e calciatore si accordano per un prestito annuale con diritto di riscatto.
    La società B a fine anno decide di riscattare il calciatore.
    Il calciatore rifiuta le condizioni economiche della società B.
    Che siccede?

    1. Ciao Sam,

      può assolutamente rifiutare. Non viene firmato nessun pre-contratto con il calciatore in anticipo. Diciamo che, generalmente, quando la squadra attiva il riscatto ha anche già l’accordo con il calciatore. Non ricordo, in questo momento, casi dove una squadra ha avviato le pratiche per il riscatto senza avere in mano anche l’approvazione del giocatore 😉

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